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Il potere spirituale delle pietre preziose


Per quale ragione le pietre preziose sono tanto ricercate e apprezzate?... Perché lasciano passare la Luce.
L’intelligenza della Terra ha lavorato così magnificamente su certi minerali, li ha purificati e affinati così bene, da farli diventare trasparenti.
Non è forse un invito a cercare nelle pietre preziose una fonte di ispirazione per il nostro vero lavoro, il lavoro spirituale?
Le pietre preziose esercitano una grande attrazione sulla maggior parte degli esseri umani.
Non c’è nulla di riprovevole in questo, ma a condizione che essi sappiano come considerarle, altrimenti – lo si è visto – il desiderio di possederle può condurli fino al crimine.
E come considerarle?
Come un legame con il mondo dell’Anima e dello Spirito.
Se imparate a concentrarvi sulle pietre preziose, sulla loro purezza, sulla loro capacità di lasciar passare la Luce, sui loro colori, a poco a poco le loro virtù entreranno in voi e tutto il vostro essere sarà illuminato da mille fuochi.
Perciò, amate le pietre preziose, non per utilizzarle come ornamenti, ma per nutrirvi delle loro quintessenze.


Non è proibito amare le pietre preziose e anche desiderare di possederle, ma a condizione di sapere come considerarle.
«E come vanno considerate?» chiederete.
Come un legame con il mondo spirituale.
Dovete concentrarvi su di esse, sulla loro purezza, sui loro colori, sul loro potere di lasciar passare la Luce, e poi chiedere loro di entrare in voi con tutte le proprietà e le virtù che possiedono, affinché il vostro intero essere sia illuminato dai mille fuochi degli zaffiri, dei diamanti, dei rubini, degli smeraldi, dei topazi, ecc..
Ecco perché si devono amare le pietre preziose e le si deve cercare: non per utilizzarle come gioielli, ma per essere illuminati e nutriti dalla loro quintessenza.


Per quanto piccola, una pietra preziosa è una particella di materia in grado di trattenere una forza cosmica.
Ma voi non dovete contare su di essa pensando che vi proteggerà, vi guarirà, vi darà dei poteri e vi aprirà le porte del mondo spirituale; se non sapete come considerarla e utilizzarla, essa non vi servirà a nulla.
Le pietre preziose sono già preparate dalla Natura per captare determinate energie dal Cosmo e proiettarle, diffonderle.
Ma per beneficiare delle loro virtù, non è sufficiente possederle.
Ogni pietra è simile a un'antenna e, come a un’antenna, è necessario darle una funzione, dei messaggi da trasmettere.
Dietro quella pietra ci sono forze che girano, che vibrano, ma sta a voi fissarle e orientarle, allo scopo di utilizzarle per il vostro lavoro.


Le pietre preziose vibrano in armonia con l’Intelligenza Cosmica.
Esse sono sottomesse, obbedienti, ed è per questa ragione che sono trasparenti e lasciano passare la Luce.
Le altre pietre, che sono opache, si oppongono alla Luce, e la Luce, non potendole attraversare, le abbandona e le illumina solo in superficie. 
Ma la pietra preziosa ha capito e dice:
«Devo lasciar passare la Luce attraverso di me, affinché essa possa apparire in tutta la ricchezza delle sue sfumature.
Allora sarò amata e apprezzata, ci si occuperà di me, non si lascerà che io venga sporcata o schiacciata da chiunque; starò su una collana, su una corona, sempre in vista, sempre nello splendore».
Ecco come pensa la pietra preziosa.

Qualche volta meditate sulla bella immagine della trasparenza.
Capirete che affinché la Vita, la Luce e le Correnti Celesti siano in grado di passare, occorre aprire loro la via, occorre cioè diventare trasparenti.
In Natura tutto sottolinea questa Legge.
Perché le pietre preziose sono così stimate?
Perché sono colorate, certo, ma soprattutto perché sono trasparenti: lasciano passare la Luce.
Come è riuscita la Natura a lavorare così stupendamente su certi minerali, a purificarli e ad affinarli per farne le meraviglie che noi oggi ammiriamo: cristalli, diamanti, zaffiri, smeraldi, topazi, rubini...?
E se la Natura ci è riuscita, perché l'essere umano non dovrebbe riuscire a fare il medesimo lavoro in sé stesso?
Ogni pratica spirituale deve tendere verso questo obiettivo.
Quando saremo riusciti a purificare tutto nel nostro cuore e nella nostra Anima, fino a diventare limpidi e trasparenti, il Signore, che apprezza molto le pietre preziose, ci metterà sulla Sua corona.
È un'immagine, certo, ma corrisponde a qualcosa di molto reale.


I pittori che hanno voluto rappresentare degli Angeli, degli Arcangeli o delle divinità, li hanno spesso raffigurati con magnifiche vesti ricoperte d'oro e di pietre preziose.
Essi avevano l'intuizione che esiste una corrispondenza tra la ricchezza spirituale e la ricchezza materiale.
La tradizione delle vesti sacerdotali ornate di pietre preziose, che si è conservata fino ai nostri giorni, ha lo stesso significato: la ricchezza esteriore delle vesti indossate dal sacerdote officiante deve esprimere la sua ricchezza spirituale.
E voi pure, se portate gioielli ornati di pietre preziose, pensate che anche interiormente dovete possedere quelle pietre:
  • lo zaffiro è la pace,
  • il rubino l'amore,
  • l'ametista il sacrificio,
  • il topazio la saggezza,
  • lo smeraldo la speranza,
  • il diamante la forza dello Spirito
e via discorrendo.
Il simbolismo delle pietre preziose è molto vasto, molto ricco, e ancora non si conosce l'estensione dei loro poteri.

"Cosa posso fare per aiutare il Mondo?"


“Il Mondo ha bisogno di una luce più viva di quella che possiede. Mi piacerebbe trovarla e spartirla. 
Cosa posso fare?” 

“Quando conoscerai la Verità, saprai esattamente cosa fare per aiutare la specie umana nel modo migliore e non ti mancherà il potere per farlo. 
Se un fiore possiede il miele, l’ape lo troverà spontaneamente. 
Se un uomo possiede saggezza e forza spirituale, non ha bisogno di andare in cerca di gente; essa verrà da lui senza essere chiamata. 
Coltiva il tuo Sé interiore fino a quando lo conoscerai in pieno. 
Nessun'altra istruzione è necessaria. 
Questa è l’unica cosa da fare”. 


Paul Brunton
Da: INDIA SEGRETA
Armenia Editore 1974

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Il vero artista cerca e trova l’ispirazione nel Mondo Spirituale


Chiunque ha il diritto di dichiararsi artista, è ovvio. Ma il vero artista è colui che è in grado di entrare interiormente in relazione con il Mondo Divino e mantenere questo legame. 

Che sia pittore, scultore, architetto, danzatore, musicista o poeta, soltanto il legame con il Mondo Divino introdurrà nelle sue creazioni l’elemento di eternità che dà valore a un’opera d’arte. 

Prima di iniziare il proprio lavoro, il vero creatore prova il bisogno di raccogliersi, al fine di ricevere dall’Alto quella Luce che illuminerà la sua visione e la sua immaginazione. 
Gli sforzi che compie per andare sempre più lontano e sempre più in alto gli offrono la rivelazione della vera bellezza, come pure la possibilità di esprimerla e di trasmetterla. 

Se, quando è veramente ispirato, l’artista può realizzare dei capolavori, è perché tutto il suo essere è impregnato della Luce spirituale che egli stesso ha ricevuto. 
Solo lo Spirito in lui è in grado di produrre creazioni immortali.


Per la maggior parte degli artisti, l'atto di creare è solo un istinto; sono spinti ad esprimersi, provano questa necessità, ma non si chiedono più di tanto cosa produca tutto ciò in loro e soprattutto negli altri. 
Spesso espongono con grande serietà qualche teoria che hanno architettato, ma si tratta di concetti talmente personali, talmente limitati! 
Nessuna di quelle teorie può essere definita una “creazione”. 

La vera creazione inizia con la conoscenza delle leggi del mondo psichico e del mondo spirituale, che sono leggi magiche; essa necessita quindi di modelli presi dal Mondo Divino. 

Essere “artista” significa tendere verso la perfezione: perfezione del significato, perfezione delle forme, dei movimenti, dei colori e dei suoni, al fine di aprire agli esseri umani le porte del Mondo Divino. 

Ecco perché si può affermare che i veri artisti sono gli Iniziati
Essi si pongono ininterrottamente questa domanda:
"come riuscire a diventare un tutt'uno con la Luce, con la bellezza, con la potenza e con la vita universale?"


Come evitare la reincarnazione


Se i figli di Dio dall'Anima Perfetta giungono sulla Terra e fanno ogni cosa per compiacere Lui piuttosto che per soddisfare i desideri ardenti del loro ego, saranno liberi dalla necessità di reincarnarsi. 

Perciò, ogni volta che mangi, pensa:
"Non mangio per ingordigia, ma soltanto per conservare il Tuo tempio della coscienza e per compiacere Te, poiché sei stato Tu a donarmi lo stimolo della fame"
Oppure pensa: 
"Guadagno denaro soltanto per assolvere la responsabilità, conferitami dal Cielo, di mantenere me stesso e gli altri, e non per avidità"

Qualsiasi cosa tu stia facendo, dì a te stesso:
"Io penso a compiacere soltanto Te e sono felice di compiacere soltanto Te"

Lavorare per Dio è un'esperienza molto piacevole e dà anche grande soddisfazione personale. 
Lavorare per l'ego è un'esperienza che acceca e crea infelicità. 
Quindi, compi tutte le buone azioni non per te stesso, ma per Dio. 
In questo modo, la responsabilità delle tue azioni e delle loro conseguenze non ricadrà sull'Anima.

Questa attitudine mentale taglia la corda dell'attaccamento che riporta le Anime sulla Terra. 
Se mangi, lavori, pensi, giochi, mediti e ti godi la vera felicità terrena soltanto per compiacere Dio, e non per soddisfare te stesso, allora sarai sempre pronto a restare qui o a lasciare la Terra senza dispiacere o attaccamento, a seconda della volontà di Dio. 
A quel punto, non sarai più costretto a ritornare sulla Terra. 

Le azioni compiute per compiacere Dio non lasciano legami. 
Se mangi una torta di fragole o guadagni denaro con la consapevolezza di compiacere Dio, non ti porterai dietro il desiderio di quegli appagamenti quando morirai. 
Se agisci con avidità o egoismo e muori con quei desideri irrealizzati, dovrai tornare sulla Terra per realizzarli. 
Ciò non significa che non devi nutrire ambizioni. 
La persona pigra o negligente non ha l'ambizione di compiacere Dio con le buone azioni sulla Terra, perciò dovrà ritornare qui finché non imparerà a lavorare in maniera energetica con l'unico scopo di far piacere a Dio. 

L'egoista, che lavora soltanto per soddisfare sé stesso, resta intrappolato in una serie infinita di desideri, da cui può districarsi soltanto dopo molte incarnazioni. 
Quindi, non essere mai pigro, distratto o ambizioso in modo egoistico, ma cerca di nutrire un'ambizione divina per lavorare e interpretare il tuo ruolo sulla Terra con il giusto atteggiamento mentale, come desidera il Regista Divino

Abbandonare il mondo e ritirarsi in una foresta a meditare è un atto estremo, ma i tuoi desideri terreni possono seguirti nella foresta. 
Unirsi al mondo senza diventarne parte o, meglio ancora, godere del mondo con la pura gioia di Dio, è fonte di felicità eterna. 
Rinunciare al mondo senza aver sconfitto interiormente i desideri produce ipocriti. 
Essere al mondo senza ricevere un insegnamento spirituale rende duri e materialisti. 
Fare ogni cosa al mondo per compiacere Dio è l'ideale più elevato, secondo la Bhagavad Gita, la Scrittura indù i cui nobili insegnamenti sono compatibili sia con la vita occidentale sia con quella orientale. 

Se vivessimo come eremiti nella foresta, forse non vivremmo nell'igiene e moriremmo di malattia. Se vivessimo nel mondo senza pace, forse potremmo morire di preoccupazione mentale. 

Tieni quindi Dio nel tuo cuore, ovunque tu sia, sorridi con la Sua gioia e lavora soltanto per la Verità

Felicità, gioia e beatitudine... distinguiamole!


Sarà utile fare una distinzione fra felicità, gioia e beatitudine. 

La felicità ha sede nelle emozioni ed è una reazione della Personalità

La gioia è una qualità dell’Anima e viene realizzata nella mente, quando ha luogo l’allineamento. 

La beatitudine appartiene alla natura dello Spirito ed è inutile fare speculazioni al riguardo, fintanto che l’Anima non sia giunta all’unificazione con il Padre
Questa unificazione segue lo stadio anteriore in cui il sé personale si è unificato con l’Anima. 
Perciò, analisi e speculazione sulla natura della beatitudine sono vane per l’uomo comune, le cui terminologie e metafore devono necessariamente essere personali e connesse al mondo dei sensi. 

L’aspirante [spirituale] parla di felicità o di gioia? 
Se si tratta di quest’ultima, essa deve essere un effetto della coscienza di gruppo, della solidarietà di gruppo, del senso d’unione con tutti gli esseri e non può essere interpretata in termini di felicità. 
La felicità è ciò che si prova quando la Personalità viene soddisfatta in qualche aspetto della sua natura inferiore; si prova quando vi è un senso di benessere fisico, di contentezza nei confronti del proprio ambiente o di personalità che ci circondano, o di soddisfazione nelle opportunità e nei contatti mentali. 
La felicità è la meta del sé inferiore separato. 

Tuttavia, quando cerchiamo di vivere come Anime, la contentezza dell’uomo inferiore perde d’importanza e proviamo gioia nelle relazioni di gruppo e nel realizzare le condizioni che conducono ad una migliore espressione delle anime di coloro con cui siamo in contatto. 
Apportare gioia ad altri per creare condizioni in cui essi possano meglio esprimere se stessi può avere un effetto fisico, se cerchiamo di migliorare le loro condizioni materiali, o un effetto emotivo se la nostra presenza infonde loro un senso di pace ed elevazione, oppure l’effetto può essere intellettuale se li stimoliamo a maggior chiarezza di pensiero e comprensione. 
Ma l’effetto su di noi sarà la gioia, poiché la nostra azione è esente da egoismo ed interesse personale e non dipende dalle circostanze o dalle condizioni sociali dell’aspirante. 

Molta felicità è necessariamente impedita quando la salute è malferma, quando le circostanze ambientali sono difficili e si è oppressi dal “karma accumulato in molte vite”, oppure quando turbamenti nella famiglia, nella Nazione o nella razza, gravano sulla personalità sensibile. 
La felicità della giovinezza o la contentezza egoistica della persona isolata nell’egocentrismo (che si nasconde dietro il riparo dei suoi desideri) non deve essere confusa con la gioia. 

È un luogo comune e anche un paradosso dell’occultismo affermare che in mezzo alla profonda angoscia e infelicità della Personalità, la gioia dell’Anima può essere sentita e riconosciuta
Questa è la Verità e a ciò deve mirare ogni studente. 

Vi sono persone felici perché chiudono gli occhi alla Verità o sono autoipnotizzate e si nascondono in un guscio di illusione. 

Ma l’aspirante raggiunge spesso lo stadio in cui i suoi occhi sono ben spalancati; egli ha imparato a parlare con sé stesso il linguaggio della Verità e non ha costruito una parete di separazione fra sé e gli altri. 
Egli è vivo e desto, è sensibile e spesso soffre. 
Egli talvolta si chiede perché ciò che il mondo chiama felicità e pace lo abbiano abbandonato, e quale sarà l’esito.


Maestro Djwahl Khul
pagg. 369-370

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In compagnia degli altri...


Quando siete con gli altri, siate sinceri e gentili.
Interessatevi agli altri. 

Quando siete soli, avete il diritto di pensare e di fare ciò che volete, ma quando siete con gli altri, non dovete essere distratti né dimostrarvi poco interessati. 
La compagnia di un cadavere sarebbe preferibile a quella di una persona distratta; l’indifferenza di un cadavere non è un insulto! 

Quando siete con altre persone, siatelo con tutto il cuore; ma quando l’interesse per la loro compagnia si affievolisce, scusatevi con garbo e ritiratevi. Non avete il diritto di rimanere quando la vostra mente è assente. 
Siate amabili con sincerità quando state assieme ad altre persone. 
Non siate mai un “musone”. Non è necessario ridere in modo chiassoso come una iena, ma nemmeno fare il muso lungo. 
Limitatevi ad essere sorridenti, gradevoli e gentili. 
Tuttavia, sorridere esteriormente quando interiormente siete arrabbiati o astiosi, è ipocrisia. 

Se volete essere simpatici siate sinceri. 
La sincerità è una qualità dell’Anima che Dio ha dato ad ogni essere umano, ma non tutti la esprimono. Soprattutto siate umili. Benché possiate avere una forza interiore ammirevole, non sopraffate gli altri con la vostra forza di carattere. 

Siate calmi e cortesi con loro. Questo è il modo di sviluppare un magnetismo amabile. 
Cercate sempre di essere comprensivi. 
Ci sono persone che scelgono d’essere litigiose e rifiutano di capirci, qualunque cosa facciamo o diciamo. Esse sembrano andare in giro pronte ad attaccar briga alla minima occasione. 

Per attirare dei veri amici, dovete sviluppare comprensione. I veri amici si capiscono l’un l’altro, qualunque cosa facciano. 
Voi dovete essere così. 

Cos’è la vita, se non avete il giusto tipo di amici intorno a voi? 
Nel vostro cuore c’è una calamita che vi attirerà dei veri amici. Questa calamita è l’altruismo, il pensare prima agli altri. 
Pochissime persone sono esenti da egocentrismo
Eppure è molto facile sviluppare la qualità dell’altruismo, se ci si costruisce l’abitudine di pensare prima agli altri. 

Una madre, di solito, possiede queste qualità. La sua vita è servizio. Essa da a suo marito e ai suoi figli per primi. Poiché pensa sempre agli altri prima che a se stessa, altri pensano a lei. Questa è la tradizione nelle famiglie dell’India. 
E questo è lo spirito che viene insegnato negli ashram dei veri Maestri spirituali

La considerazione per gli altri è una qualità bellissima. 
E’ la maggiore attrattiva che possiate avere. Praticatela! 
Se qualcuno ha sete, una persona sollecita anticipa la sua necessità e gli offre qualcosa da bere. 
Considerazione significa consapevolezza degli altri e usare agli altri delle attenzioni. 
Una persona sollecita in compagnia di altre persone avrà la consapevolezza intuitiva delle loro necessità. 
pag. 148, Cap. 'Come essere più piacevoli'

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Possa io perdonare tutti


"O Signore di Compassione, insegnami a versare lacrime d'amore per tutte le creature. 
Fa' che le consideri come una parte di me stesso, espressioni diverse del mio Sé. 
Poiché giustifico facilmente i miei errori, fa' che io sia pronto a perdonare le mancanze degli altri. 

Benedicimi, Padre, affinché non infligga critiche spiacevoli ai miei amici; se chiederanno i miei consigli nel tentativo di correggersi, possa io offrire solo i suggerimenti che Tu mi hai ispirato. 

Con la forza della gentilezza e dell'amore, senza imposizioni, insegnami a condurre a Te coloro che sono incerti e ribelli. 
Guida la mia intelligenza e le mie facoltà, affinché io riesca a trasformare le creature dall'indole oscura in luminosi veggenti, che riflettano pienamente i raggi della Tua Saggezza

Come Tu concedi perfino a chi è stato impiccato per i suoi delitti una nuova opportunità di migliorare in un'altra incarnazione, in cui sia rivestito di un corpo irriconoscibile e viva in un ambiente diverso, così la mia pietà possa estendersi ai peccatori che il mondo ha abbandonato.

O Spirito, fa' che il calore del mio amore sciolga il gelo dei miei fratelli irrigiditi nell'errore! 
Tu aspetti pazientemente di rivelare a tutti gli uomini che sei presente in ciascuno di essi. 

O Pazienza Incomparabile, silenziosa di fronte a un Mondo indifferente, concedimi la tua generosa indulgenza affinché io non voglia vendicarmi di chi mi ferisce con la sua scortesia. 

Fa' che io aiuti amorevolmente gli altri ad aiutare sé stessi.
Insegnami a non condannare la loro ingratitudine, se si oppongono e non mi permettono di servirli. 
Possa io perdonare, prima dentro di me, poi apertamente, coloro che più mi hanno offeso. 
Vorrei rispondere all'odio con l'amore, agli aspri rimproveri con dolci lodi, al male con il bene. 

La Tua Luce Divina si nasconde anche nell'uomo dall'animo più oscuro e dissoluto, in attesa di risplendere nelle condizioni adatte: la compagnia di buoni amici e il desiderio ardente di migliorare. 
Noi ti ringraziamo perché nessuna colpa è imperdonabile, nessun male insuperabile, dato che il mondo della relatività non contiene nulla di assoluto. 

Guidami, Padre Celeste, affinché io risvegli nei tuoi figli disorientati la coscienza della loro innata purezza, della loro immortalità e della loro origine divina."



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Come riconoscere i veri Maestri


I Maestri Spirituali non sono persone ordinarie.

Nel cammino spirituale, l'evoluzione è interminabile. 

Il devoto al misticismo potrà un giorno raggiungere il suo Maestro, ma quando sarà arrivato al gradino sul quale il Maestro si trovava, quest'ultimo avrà avanzato e si sarà elevato molto più in alto nella scala dell'evoluzione. 
Per questa ragione anche Cristo dice: "Nessun discepolo è da più del suo Maestro"

Nell'Universo c'è un antagonismo fra due principi: il Bene e il Male
Questi due principi, che sono delle forze spirituali, hanno sul nostro Pianeta i loro rappresentanti, i quali sono organizzati in logge e confraternite
Una parte sono conosciuti come le forze oscure e formano la Loggia Nera o Fratellanza Nera, mentre i rappresentanti del Bene costituiscono la Loggia Bianca o Fratellanza Bianca

Lo scopo della Fratellanza Nera è quello di rallentare l'evoluzione dell'Umanità
Questi sono degli Spiriti che, nella loro caduta dal Cielo, hanno travolto con sé anche le Anime umane
Grande è il segreto che avvolge la caduta delle forze angeliche e delle Anime umane. 

Gli appartenenti alla Fratellanza Bianca, i quali sono ben più evoluti, aiutano le Anime umane a portare a termine la loro evoluzione spirituale. 
La Fratellanza Bianca invia periodicamente dei suoi membri tra i popoli perché li guidino verso il sentiero della Verità
Essi possiedono Saggezza e forza maggiori, motivo per cui escono sempre vincitori nello scontro con i loro avversari, anche se questo scontro a vari livelli ha consumato molto tempo e preso tante vittime. 

Molte volte le persone diventano inconsapevolmente armi nelle mani delle forze oscure e operano contro i loro fratelli e contro la propria crescita. 

Da quanto sopra, ne consegue che ci sono due tipi di maestri: Veri e falsi
I primi aiutano i popoli nella loro evoluzione spirituale, mentre i secondi li ingannano e frenano. 

È importante che le persone riconoscano quali sono i Maestri veri e quali quelli inattendibili. 
Per proteggere i suoi Discepoli dalle insidie dei falsi maestri, Cristo ha mostrato loro un mezzo con il quale distinguerli. Questo mezzo sono le Azioni
"Nelle loro azioni - dice Lui - riconoscerete i miei fedeli seguaci"

Di conseguenza, se una guida spirituale opera in maniera cristiana, cioè applica l'insegnamento di Cristo nella sua vita e vive con esso, ella appartiene alla Fratellanza Bianca ed è venuta a sacrificare sé stessa per il popolo in mezzo al quale si è incarnata. 

Maestri di questo genere erano i Santi e i Profeti, mentre Cristo è a capo della Fratellanza Bianca, la Fratellanza della Luce

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Caratteristiche tipiche dei falsi maestri sono la superbia e l'egoismo
Queste sono persone più avanzate nella loro evoluzione, divenute vittime delle forze oscure consapevolmente o meno, che recano dei grossi danni alla società e ai popoli. 
Tra i maestri ipocriti ci sono assai noti iniziatori di scuole filosofiche, fondatori di ordini religiosi, scrittori di testi occulti e altri. 
Tutti questi sedicenti maestri, che conoscono bene alcune leggi occulte, non possono che sollevare che un piccolo angolino dell'enorme sipario che ricopre i segreti dell'Universo
E questo è tutto quello che possono fare, poiché loro stessi sono ancora in cammino sul largo sentiero. 

Il vero Maestro è completamente libero, nel vero senso della parola, ed è arrivato a questo stato in una maniera soprannaturale, e non come tanti adepti e asceti, rinunciando alla vita, alle sofferenze e soffocando i propri desideri e sentimenti. 
Il vero Maestro non scappa lontano dal Mondo: egli vive tra le tentazioni, accoglie con gratitudine ogni dolore e prova mandati dal Cielo e spiritualizza tutti i suoi desideri mediante quell'alchimia della psiche che trasforma il materiale, il naturale, il modificabile in spirituale, Divino, completo. 

Libero è soltanto colui che può superare i legami del tempo, che oltrepassa i confini dello spazio; colui che le leggi della giustizia, i rapporti severi fra le cause e gli effetti, i doveri personali, non possono toccare. 
Ecco, questo è l'uomo libero; padrone del proprio destino, che è capace di tutto e possiede ogni potere, come su sé stesso, così su coloro che è chiamato a dirigere. 

L'uomo libero, prima di diventare tale, è uscito vincitore dalla lotta della vita in tutte le sue reincarnazioni, ha sconfitto tutti i suoi avversari, ha resistito stoicamente a tutti gli oppressori, ha perdonato ogni ingiustizia, ha fatto ogni sacrificio, ha scordato ogni sofferenza. 
Soltanto allora egli riceve l'iniziazione dello Spirito, entra nel Regno di Dio e diviene partecipe alla celebrazione solenne, alla mensa Divina dell'eterna beatitudine

Il vero Maestro è proprio uno di questi uomini liberi. 
Egli è un uomo dai diritti illimitati, che scende sulla Terra per compiere una missione. 
Sconosciuto per il mondo, se vive in Cielo, egli si incarna e rivela la sua identità, solo quando lo decide, agli esseri consapevoli che vivono sullo stesso Pianeta

Deve persino tacere per la maggior parte del tempo, per non ostacolare la riuscita del suo compito. 
Generalmente egli viene per annunciare la nascita di un Mondo ed assiste alla sua fine. 

Siccome tutto quanto in Lui è sublime e all'interno del Suo essere non vi è neanche una molecola presa dalla Natura, egli rimane del tutto ignoto, piccolo e misterioso per le persone. 
E soltanto Lui può dichiarare con fermezza: "Io non sono niente"

È padrone assoluto del suo corpo ed ha il diritto di imporgli qualsiasi fatica o privazione. 
Può prendere quest'ultimo e lasciarlo nascere e trapassare quando lo desidera. 
Egli può trasportarsi in un attimo da un posto in un altro, a lunga distanza, nonché apparire nel contempo in più di un luogo. 
E queste apparizioni non sono come quelle descritte nelle Sacre Scritture, a volte possono durare più di un giorno e non sono fluide: ovunque c'è la presenza di un corpo fisico. 
Apparizioni di questo tipo sono state avvistate in Francia, Russia, Inghilterra e America. 

L'inviato del Cielo, per mezzo del quale opera lo Spirito Santo, è un Maestro nel vero senso della parola, ma i suoi insegnamenti, per quanto siano ricchi e vivi, rimangono sempre segreti e sono accessibili soltanto ad una cerchia ristretta di persone, prescelte per una cultura di tale elevatezza. 
Tutte le manifestazioni della vita, nella sfera dove è sceso Lui, sono l'espressione delle sue preoccupazioni.

Egli osserva l'assestamento degli strati geologici, canalizza alcune interazioni interplanetarie, si prende cura delle piante e allo spirito di alcune specie dona nuove proprietà, mentre trasforma le proprietà di altre specie velenose, migliorandole. 
Esamina gli animali a seconda dei rispettivi ruoli, sfruttando le loro capacità e facendo sviluppare nel loro spirito di base più delicatezza nelle percezioni. 
Limita lo sviluppo delle razze degenerate e si adopera per la rappacificazione di quelle scomparse. 
Supervisiona e dirige molte delle gerarchie degli invisibili, regola i fuochi sotterranei e le correnti atmosferiche; organizza gli scambi dinamici tra i Pianeti e prepara con secoli d'anticipo i grandi mutamenti nella biologia generale. 

Succede di rado che Egli dia ordini, ma quando questo accade, tutto quanto gli obbedisce: dal suo gesto il mare si calma, il vento si arresta, inizia a piovere o si scatena una bufera. 
Egli è immortale, qualsiasi cosa tocchi si rianima e se sfiora con un piede un tronco secco nel bosco, quest'ultimo si riprende all'istante e rifà nuovi getti. 
Il Maestro non è un giudice, viene solo per aiutare e correggere.

Egli cerca di trovare nuove scadenze, per dare la possibilità agli ignavi e gli indisciplinati di risvegliarsi e individuare modi di rimediare.
Egli cura come curava Gesù Cristo
Dà conforto a chi ha perso la speranza, solleva chi è caduto, supporta gli intraprendenti e gli audaci che non si stancano di lavorare. 
Quando guarda un essere, lo vede per quello che è in realtà: difetti, virtù, passato, presente, futuro... tutto è davanti a Lui!

Basta un Suo sguardo per accelerare o rallentare gli eventi. 
Ricchezze, fallimenti, condanne, matrimoni, nascite, morti: tutto scorre davanti ai suoi occhi e succede come Lui desidera.

Maestro Beinsa Duno (Peter Deunov)
Tratto da: Il Maestro 

La forza spirituale e il segreto del Bene


Nelle loro relazioni con gli altri, gli uomini si sentono spesso spinti a risolvere i loro problemi con la forza ma, anziché ottenere risultati favorevoli, riescono solo a complicare e a deteriorare tutto. 

Con un tale comportamento, sollecitano la loro natura inferiore, che appunto rappresenta il desiderio di non cedere, di controbattere o perfino di sterminare l’avversario. 
Finché gli uomini non sceglieranno la forza spirituale, la forza luminosa, la forza dell’Amore Divino, ma preferiranno la forza bruta, non potranno risolvere assolutamente nulla. 

L’unica soluzione sta nel dar prova di bontà, di amore e di umiltà. 
Certo, le cose non possono appianarsi da un momento all’altro; a volte, se vi mostrate gentile e umile, può succedere che la gente pensi che siate debole e poco intelligente e se ne approfitti per calpestarvi con prepotenza. 
Abbiate pazienza!… Dopo un po’ tutti si accorgeranno che il vostro comportamento non è dettato da debolezza, ma da una grande forza morale e spirituale. 
Di riflesso, cominceranno anche loro a divenire più umili e più rispettosi, e tutto si sistemerà. 

Di conseguenza, a partire da subito, cercate di risolvere i vostri problemi con i vostri genitori, i vostri amici e i vostri nemici, dimostrando amore e bontà. 
E così facendo, prima o poi, metterete in moto una legge che li obbligherà a comportarsi nello stesso modo. 

Opponendo collera alla collera, odio all’odio e violenza alla violenza, si applica una antica filosofia che non ha mai dato buoni risultati. 
Infatti, è con la bontà che ci si oppone alla cattiveria, con amore che si combatte l’odio e con la dolcezza che si vince la collera. 
Una volta per tutte va compresa la legge secondo la quale solo il Bene può lottare contro il Male, in quanto il Bene è forte e immortale, mentre il Male è debole. 

Si potrebbe paragonare il male a una pietra gettata in aria: più tempo passa, più diminuisce la forza di salita. 
Il bene è invece come una pietra gettata dall’alto di una torre: col trascorrere del tempo, la sua traiettoria subisce un’accelerazione. 
Questo è il segreto del Bene: è debole all’inizio, ma onnipotente alla fine. 
Il male, al contrario, è onnipotente all’inizio, ma poi tende gradualmente a indebolirsi. 

Sono leggi, queste, che è necessario conoscere. 

Come si può vivere serenamente la spiritualità in un rapporto di coppia?


Non si può impedire a un'Anima di camminare verso la Luce, poiché l'Anima è figlia di Dio e nessuno ha presa su di essa. 

Ecco una questione sulla quale le coppie devono riflettere. 
Se un uomo vede che sua moglie è attratta dalla vita spirituale perché desidera perfezionarsi, deve esserne contento e non cercare di impedirglielo. 
Tanto più che, se la moglie si arricchisce interiormente, ne beneficerà anche lui. E la donna deve lasciare la stessa libertà al marito. 

Certo, non è mai raccomandabile che, con il pretesto della spiritualità, uno dei due cominci a trascurare i propri doveri. 
Al contrario, se si vuole coinvolgere e convincere l'altro, si deve utilizzare la propria intelligenza e il proprio cuore per preservare l'armonia, e soprattutto non lasciarsi andare al fanatismo. 

È importante che in una coppia l'uomo e la donna siano coscienti di tale necessità; ed è con la pazienza, la gentilezza e la tenerezza che si può aiutare e istruire l'altro, e condurlo verso il Creatore



Se avete tendenza a pensare che gli esseri da voi amati vi appartengano, vi troverete ben presto in situazioni senza via d'uscita. 

Un giorno sarete costretti ad ammettere che quegli esseri vi sfuggono, e se non lo accettate soffrirete e farete soffrire anche loro. 

Anziché ostinarsi nell’idea che sua moglie gli appartenga, un marito dovrebbe riflettere: quella donna non esisteva forse già prima che lui la conoscesse? E non continuerà forse a esistere anche dopo di lui? 
Prima di lui, in altre incarnazioni, ella ha avuto altri mariti, esattamente come lui ha avuto altre mogli. 
Se egli fosse stato sempre con lei, non avrebbe paura di perderla. E nemmeno lei, del resto. 

Il timore che l’uno o l’altro possa essere abbandonato o tradito prova che non esiste ancora un legame veramente solido tra loro; anzi, forse si incontrano per la prima volta. 

È quindi inutile tormentarsi; gli uomini e le donne devono dirsi che sono dei soci per questa vita, e fare del loro meglio per lavorare insieme onestamente: è tutto. 
E se riescono a creare tra loro le migliori relazioni, potranno ritrovarsi di nuovo in una prossima vita. 


Anche se l'uno e l'altra hanno il desiderio di progredire spiritualmente, è raro che in una coppia l'uomo e la donna riescano a procedere esattamente allo stesso passo. 

Dunque, per equilibrare la situazione, chi dei due cammina più velocemente deve dar prova di pazienza e di bontà; diminuisca un po' il suo grande desiderio di avanzare, in modo da non perdere l'altro per strada. 
Non bisogna dimenticare il compagno o la compagna che ha difficoltà a seguire, e neppure serve criticarlo. 

Era prima di legarsi a quell'essere che occorreva preoccuparsi delle sue possibilità, delle sue aspirazioni, e non bisognava impegnarsi se non si era in sintonia. 
Ora è troppo tardi per rimettere tutto in discussione. 

C'è un unico caso in cui avete il diritto di avanzare liberamente, ed è quando per molto tempo avete dato prova della vostra bontà e della vostra pazienza, quando avete fatto dei sacrifici affinché il vostro partner potesse seguirvi, ma costui non ne ha tenuto conto. 
In questo caso non siete più obbligati a rallentare il vostro avanzamento.
Se però l'altro fa degli sforzi, non avete il diritto di abbandonarlo lungo il cammino. 



Perché l'amore tra gli uomini e le donne non dura? 

Perché invece di legarsi reciprocamente alla Sorgente Divina per rinnovarsi senza sosta, si aggrappano l'uno all'altra e finiscono così per impoverirsi. 

Una volta che non c'è più nulla, sono come recipienti vuoti e si respingono a vicenda. 
Considerate dunque l'uomo o la donna che amate come un essere prezioso, unico, e pensate che dipende da voi renderlo vivo, bello e ricco, legandolo alla Sorgente, al Padre Celeste, alla Madre Divina e a tutte le Gerarchie Angeliche, al Sole, alle stelle... 

L'amore vi dà tutte le possibilità. Ma se invece di legare al Cielo l'essere che amate, vi aggrappate a lui e gli prendete le sue energie, col tempo quell'essere andrà in rovina; allora lo amerete di meno e ne soffrirete. 

Ma di chi è l'errore?
Dovete dunque imparare a proiettare quell'essere molto in alto, affinché possa respirare, bere, nutrirsi. E anche lui deve agire allo stesso modo con voi.
A quel punto non sarete più dei semplici recipienti: sarete, l'uno per l'altra, una sorgente inestinguibile.




Quante storie d’amore terminano con un fallimento! 
Eppure, ogni volta che un uomo e una donna ricominciano ad amare, hanno la speranza che questa volta sia per sempre, che abbiano finalmente trovato l’anima gemella… 

Ma allora per quale ragione non è ciò che avviene? 
Perché essi non conoscono tutti gli elementi che entrano in gioco nel momento in cui si incontrano. 
Scoprono di avere certe affinità e immaginano che questo sia sufficiente. 
Ignorano che l'attrazione che li spinge l’uno verso l’altra non è un bisogno superficiale, facile da soddisfare, ma è la manifestazione di un fenomeno cosmico che riguarda anzitutto la loro Anima e il loro Spirito.

Perciò, prima ancora di realizzarsi sul Piano Fisico, l’incontro, ossia l’unione tra un uomo e una donna, deve realizzarsi in alto, nel Mondo Divino, nel mondo della Luce
Questa unione in alto è la condizione da soddisfare affinché la loro unione in basso sia solida e duratura e produca creazioni della più grande bellezza.