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Iniziazione, Conoscenza, Saggezza e Comprensione


Quando parliamo d’iniziazione, di saggezza, di conoscenza o di sentiero della prova, che cosa vogliamo significare? 

Generalmente usiamo i vocaboli alla leggera, senza considerarne attentamente il vero significato.
Prendiamo ad esempio il primo: iniziazione
Molte sono le definizioni e le spiegazioni del suo scopo, dei passi preparatori, del lavoro che deve essere compiuto tra un’iniziazione e l’altra, del risultato e degli effetti. 
Una cosa appare soprattutto evidente anche allo studioso più superficiale, ossia che l’ampiezza del soggetto è tale che per poter essere affrontato degnamente dovrebbe essere trattato da un iniziato, altrimenti tutto ciò che viene detto potrà essere ragionevole, logico, interessante, ma non definitivo. 


Il termine INIZIAZIONE deriva da due parole latine: 'in = dentro' e 'ire = andare'; perciò iniziare, cominciare, dare inizio od entrare in qualche cosa. 
Nell’ampio significato che stiamo studiando, indica l’ingresso nella vita spirituale o in un suo nuovo stadio. È il primo passo sul Sentiero della Santità. Perciò, letteralmente, colui che ha conseguito la prima iniziazione è un uomo il quale, trasceso il regno puramente umano, ha fatto il primo passo in quello sovrumano o spirituale. 
Come al momento della individualizzazione egli passò dal regno animale a quello umano, ora è penetrato nella vita dello Spirito e quindi, per la prima volta, ha diritto di essere chiamato “uomo spirituale” secondo il significato tecnico del termine. [...] 


Può essere utile esaminare la differenza, o il rapporto, esistente fra conoscenza, comprensione e saggezza
Nel linguaggio comune questi termini vengono spesso usati indifferentemente, ma nel linguaggio tecnico hanno significato diverso. 

La CONOSCENZA è il frutto [...] dell’apprendimento. 
Potrebbe essere definito il completo delle scoperte e delle esperienze umane, tutto ciò che può essere conosciuto dai cinque sensi, e comparato, diagnosticato e definito dall’intelletto. 
È ciò che sentiamo come certezza mentale, o ciò che possiamo accertare con l’esperimento. 
È l’insieme delle arti e delle scienze e comprende tutto ciò che si riferisce alla costruzione e allo sviluppo dell’aspetto formale delle cose. Perciò la conoscenza riguarda l’aspetto materiale dell’evoluzione, la materia nel Sistema Solare, nel Pianeta, nei tre mondi dell’evoluzione umana, nei corpi umani. 

La SAGGEZZA è [...] in rapporto con lo sviluppo della vita entro la forma, col progresso che lo Spirito compie mediante i veicoli o corpi sempre mutevoli e con le espansioni di coscienza che si succedono di vita in vita. Si riferisce all’aspetto vita dell’evoluzione. 
Poiché la saggezza riguarda l’essenza delle cose e non le cose stesse, è l’apprendimento intuitivo della verità, indipendentemente dalla facoltà di ragionamento; è l’innata percezione che può distinguere tra vero e falso, tra reale ed irreale. 
Ed è più di questo, poiché anche la crescente capacità del Pensatore di penetrare sempre più nella mente del Logos, di comprendere la vera essenza del grande scenario dell’Universo, di vederne lo scopo e armonizzarsi sempre maggiormente con quanto è superiore. 
Per il nostro scopo attuale (studiare alcuni aspetti del Sentiero della Santità nei suoi diversi stadi) possiamo dire che la saggezza è la realizzazione del “Regno di Dio in noi” e la conoscenza del “Regno di Dio fuori di noi”, nel Sistema Solare
Possiamo anche dire che è la graduale fusione del sentiero del mistico con quello dell’occultista: l’erigere il tempio della saggezza sulle basi della conoscenza


La saggezza è la scienza dello Spirito, come la conoscenza lo è della materia. 

La conoscenza è separativa ed oggettiva, mentre la saggezza è sintetica e soggettiva. 

La conoscenza divide, la saggezza unifica. 


Cosa s’intende allora per comprensione? 

La COMPRENSIONE può essere definita la facoltà del Pensatore nel Tempo di avvalersi della conoscenza quale base per la saggezza, ciò che gli consente di adattare gli aspetti della forma alla vita dello Spirito, di afferrare i lampi d’ispirazione [...] e collegarli ai fatti [...]. 


Maestro Djwahl Khul
Cap. 2, pagg. 9, 10, 11 e 12