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Parole del Maestro Rakoczi sulle caratteristiche degli Adepti Spirituali


Coloro che avrebbero tendenza a scartare l’Occultismo perché lo considerano assurdo e fantasioso (scrivo infatti questa introduzione meno per i teosofi che per i profani) troveranno, consultando il vocabolario alla parola Occulto, che significa “che esiste ma non è immediatamente percettibile". Così l’Occultista sostiene che in noi, e attorno a noi, ci sono Piani di Esistenza non immediatamente percettibili ma che, come è già stato detto, possono essere percepiti da coloro che sono pronti a sviluppare le facoltà necessarie. [...] 

Questa conoscenza tuttavia può essere acquisita con mezzi diversi dalla trance, la quale si confà più all’Orientale che al più dinamico Occidentale, il cui intero organismo è costituito in modo diverso. Non bisogna confonderla con la trance subcosciente del medium o del soggetto ipnotico; quest'ultimo non ricorda nulla quando ritorna dalla trance, o se conserva qualche traccia nella sua memoria è solitamente troppo insignificante per essere chiamata illuminazione. 

Tuttavia qualunque sia il procedimento scientificamente elaborato che porta alla percezione di manifestazioni sottili, colui che lo pratica sa, una volta per tutte, di essere immortale e che il piano obiettivo materiale è solo il più grossolano di tutti i piani di coscienza. 
Se lo desidera, può contattare Entità disincarnate che sono già vissute su questo pianeta, come i Deva, questi contenitori dell’Intelligenza Spirituale che seguono una via di evoluzione diversa dalla nostra, ma giocano un ruolo importante nella realizzazione del grande piano della Natura e nel governo del nostro Sistema Solare

D’altro canto egli sa che la Dottrina della Reincarnazione è vera, e che anche la Legge di Causa ed Effetto, chiamata Karma, è una realtà. 
Sa di non possedere solo un corpo fisico, ma anche altri corpi di materia più sottile che lo avvolgono e s’interpenetrano. 
In ultima analisi, se persevera, può percepire questi corpi sottili attorno ai suoi simili sotto forma di aure che variano in dimensione ed in colore secondo lo sviluppo ed il carattere di ogni individuo. [...] 

Quando un uomo raggiunge il Nirvana* o Liberazione non è obbligato a conservare il suo corpo fisico o a reincarnarsi in un altro. La scelta è sua: o preferisce vivere per sempre un’esistenza disincarnata o dimora sulla Terra per un tempo considerevole come Maestro di Saggezza
In questo caso egli ha una funzione in seno alla Gerarchia Occulta e aiuta lo sviluppo dell’Umanità in modi estremamente diversi. 

Coloro che raggiungono la Liberazione (o l’Adeptato in termini occidentali), ma vivono sulla Terra, non sono, è vero, soggetti alle limitazioni dell’uomo comune. Hanno raggiunto lo scopo e tutti i Piani Superiori sono aperti. Il loro stato di coscienza è solo gioia perpetua. Qualsiasi sia il loro lavoro, questa condizione non li abbandona mai. 

Come Adepti [...], possono compiere miracoli, ma lo fanno raramente perché l’Adepto pensa che, salvo in casi eccezionali, ogni miracolo è una forma di esibizionismo. 
Infatti la loro assenza di vanità è così totale che, malgrado la loro nobiltà e i loro grandi poteri, sono stati così modesti da chiamarsi Fratelli Maggiori e Servitori dell’Umanità; in effetti, secondo i loro propositi vivono per servire e guidare, perché coloro che guidano non fanno altro che servire.
Tuttavia la loro funzione di guida non intralcia il libero arbitrio perché ciò infrangerebbe la Legge.
Essi suggeriscono, ma non esercitano pressioni, ispirano ma non ordinano mai. 

* Nirvana non è annichilimento, come suppongono gli orientalisti non iniziati. Al contrario, è la comunione con la Vita Stessa senza perdere per questo l’individualità. Il solo annichilimento che ha luogo è quello di ogni limitazione, debolezza ed egoismo umano.


Maestro Rakoczi
Da Through the Eyes of the Masters
di David Anrias (Brian Ross)
Introduzione (di Cyril Scott), pagg. 11 e 12