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Siamo davvero consapevoli dell'Uno, della Vita?


Molti oggi amano parlare e pensare in termini di quella Vita Una, ma non sono che parole e pensieri, mentre la vera consapevolezza di quell’Unità essenziale rimane sogno e immaginazione.
Ogni volta che quella realtà viene descritta a parole si accentuano la dualità e la controversia spirituale (usando questo termine nel suo senso più vero, non in quello comune di conflitto).
Prendiamo ad esempio le parole: “Credo nella Vita Una”, oppure: “Per me esiste una sola Realtà”, e osserviamo come siano espressione di dualismo.

La vita non si può esprimere a parole e nemmeno la sua perfezione, una volta compresa.
Il processo del “divenire”, che conduce all’“essere”, è un evento cosmico che coinvolge ogni forma e finora non un solo figlio di Dio è avulso da quel processo di mutamenti.
Fintanto che è immerso nella forma, non può sapere cosa sia la Vita, sebbene, quando sia pervenuto a certi conseguimenti e possa agire in piena consapevolezza sui Piani Superiori del Sistema, egli possa cogliere i primi barlumi di quella maestosa Realtà. 

Alcuni grandi Iniziati hanno svolto le loro mansioni di rivelatori nel corso dei millenni e presentato, allo sguardo dei Discepoli all’avanguardia della vita, l’ideale dell’Unicità e dell’Unità
Si è trattato comunque di trasferire progressivamente il centro d’attenzione da una forma a un’altra, in modo da cogliere, da un punto più elevato, un nuovo barlume di una verità possibile. 

Ogni epoca (e la presente non fa eccezione) ha creduto [che] il proprio modo di conoscere la Realtà e la propria sensibilità alla Bellezza Interiore [siano] più grandi e vicini al Vero di quanto fosse mai stato possibile.
La più elevata realizzazione di ciò che definiamo Vita Una è la consapevolezza (dell’Iniziato di alto ordine) del Logos incarnato, della Divinità, e l’identificazione con la coscienza di quello stupendo Creatore che cerca espressione tramite il Sistema Solare




Maestro Djwahl Khul
Cap. I, Par. 2, pag. 15