La terra, l’acqua e l’aria sono mezzi di purificazione, e io vi ho dato dei metodi, degli esercizi da fare con essi. Ma il mezzo di purificazione più potente è il Fuoco.
Nulla resiste al Fuoco.
Per questo la tradizione iniziatica insegna che, per trasformarsi, gli esseri umani devono obbligatoriamente passare attraverso il fuoco; non il Fuoco Fisico, certo, bensì il Fuoco Psichico.
Nel Piano Psichico esistono due tipi di fuoco:
Chiunque voglia sfuggire a questo fuoco, deve lavorare con il Fuoco dell’Amore, che lo renderà luminoso e raggiante. E anche se dovrà ancora soffrire (poiché sulla Terra non si può sfuggire alle prove), il Fuoco dell’Amore Spirituale brucerà più ardentemente in lui e gli permetterà di superare tali prove.
Il Fuoco della Sofferenza ordinaria asservisce l’uomo; il Fuoco dell’Amore Spirituale, invece, gli dona la libertà.
Il fuoco è il mezzo più potente per entrare in comunicazione con il Mondo Spirituale, poiché rappresenta la frontiera tra il visibile e l'invisibile, tra il Piano Fisico e il Piano Eterico.
Nulla resiste al Fuoco.
Per questo la tradizione iniziatica insegna che, per trasformarsi, gli esseri umani devono obbligatoriamente passare attraverso il fuoco; non il Fuoco Fisico, certo, bensì il Fuoco Psichico.
Nel Piano Psichico esistono due tipi di fuoco:
- il Fuoco della Sofferenza e
- il Fuoco dell’Amore Spirituale.
Attraverso il Fuoco della Sofferenza devono obbligatoriamente passare tutti gli esseri testardi che si sono troppo ostinati sulla cattiva strada; a quel punto, soltanto le prove potranno farli riflettere e li trasformeranno.
Chiunque voglia sfuggire a questo fuoco, deve lavorare con il Fuoco dell’Amore, che lo renderà luminoso e raggiante. E anche se dovrà ancora soffrire (poiché sulla Terra non si può sfuggire alle prove), il Fuoco dell’Amore Spirituale brucerà più ardentemente in lui e gli permetterà di superare tali prove.
Il Fuoco della Sofferenza ordinaria asservisce l’uomo; il Fuoco dell’Amore Spirituale, invece, gli dona la libertà.
Il fuoco è il mezzo più potente per entrare in comunicazione con il Mondo Spirituale, poiché rappresenta la frontiera tra il visibile e l'invisibile, tra il Piano Fisico e il Piano Eterico.
Per questa ragione, prima di iniziare un lavoro di una certa importanza, gli Iniziati e i magi hanno l'abitudine di accendere una fiamma, e lo stesso fanno i sacerdoti prima di celebrare la messa, che è anch'essa una cerimonia magica.
Là dove il fuoco partecipa, si ottengono dei risultati.
Perciò anche voi dovete imparare a utilizzare il fuoco.
Quando incontrate difficoltà interiori, dispiaceri, tristezze, scoraggiamenti, tentazioni, scrivete su un foglio il vostro desiderio di ritrovare la calma, la forza e la chiarezza: accendete una fiamma e chiedete all'Angelo del Fuoco di purificarvi da tutti quei miasmi; poi bruciate il foglio.
Perché trascinarsi per tutta la vita nelle sofferenze e nelle limitazioni?
Il fuoco è lì per aiutarvi, poiché vi introduce nelle regioni sottili dove il vostro pensiero e la vostra voce saranno uditi.
Occorre ricordarsi di chiedere il suo aiuto.
“Che cosa dice l’insegnamento esoterico riguardo al Fuoco?"
Il Fuoco è il riflesso più perfetto e più puro, in Cielo come in Terra, della Fiamma Unica.
È vita e morte, origine e fine di ogni cosa materiale.
È Sostanza divina.
I, 146
La nostra Terra e l’uomo (sono) il prodotto dei Tre Fuochi.
II, 258
Il Fuoco e la fiamma distruggono il corpo di un Arhat; la loro essenza lo rende immortale.
I, 35
I TRE FUOCHI
I. Il Fuoco interno o Fuoco d’attrito
“In ogni atomo c’è calore interno e calore esterno, il respiro del Padre (Spirito) ed il respiro (o calore) della Madre (materia)”.
I, 112
II. Il Fuoco della Mente o Fuoco Solare
“Il Fuoco della Conoscenza consuma ogni azione sul piano dell’illusione; perciò coloro che l’hanno ottenuto e sono liberati sono chiamati 'Fuochi'".
I, 114
III. Il Fuoco dello Spirito o Fuoco elettrico.
“Alza la testa, o Lanu; vedi tu una o innumerevoli luci al di sopra di te ardere nel cielo oscuro della notte?”.
“Io percepisco una Fiamma sola, o Gurudeva, e vedo innumerevoli scintille non separate che in essa risplendono”.
I, 145