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Gli anni sconosciuti della vita di Gesù


La continuità con cui Dio trasmette la Sua Parola [...] ha trovato una stupenda rappresentazione simbolica nello scambio spirituale avvenuto tra Gesù appena nato e i Saggi indiani [i Magi; N.d.S.E.] giunti per onorare la Sua incarnazione.

Esiste in India una tradizione molto radicata e accreditata [...], che si fonda su alcuni racconti tramandati oralmente e su antichi manoscritti.
Secondo questa tradizione, i saggi orientali che si recarono a Betlemme dal bambino Gesù erano, in realtà, grandi saggi indiani.
Non solo questi maestri indiani visitarono Gesù, ma Gesù si recò presso di loro, ricambiando la visita.

Durante gli anni della Sua vita che sono avvolti nel mistero (le Scritture infatti non fanno menzione del periodo tra i 14 e i 30 anni circa), Gesù si recò in India, percorrendo probabilmente la ben nota via commerciale che collegava il Mediterraneo con la Cina e con l'India.

La Sua divina realizzazione, ridestata e rafforzata dal contatto con i Maestri e con l'ambiente spirituale dell'India, era a fondamento delle verità universali che furono oggetto dei Suoi insegnamenti.
Partendo da queste verità, Gesù poté predicare un messaggio semplice e diretto, comprensibile per il popolo del Suo Paese d'origine, e al tempo stesso dotato di significati più nascosti, che sarebbero stati apprezzati dalle generazioni a venire [...].

Nel Nuovo Testamento, una coltre di silenzio cala sulla vita di Gesù a partire dai 12 anni e non si solleva che 18 anni dopo, al tempo in cui ricevette il battesimo da Giovanni e inizia a predicare alle folle. [...]
E' di per sé un fatto straordinario che i contemporanei di una figura di tale eccezionalità non abbiano trovato nulla di notevole da narrare sul periodo che va dalla Sua infanzia fino al 30esimo anno di età.
Tuttavia si registra l'esistenza di documenti degni di nota, non nella terra natale di Gesù, ma in paesi situati più ad Oriente, dove Egli trascorse buona parte degli anni di cui la Bibbia non fa menzione.
Nascoste in un remoto monastero tibetano, si trovano testimonianze di inestimabile valore. Parlano di un santo di nome Issa proveniente da Israele, "nel quale era manifesta l'Anima dell'Universo"; si afferma che, dai 14 ai 28 anni, Egli visse in India e nelle regioni dell'Himalaya, tra santi, monaci e pandit [parola sanscrita per indicare filosofi ed eruditi maestri induisti; N.d.S.E.], e che predicò il Suo messaggio in tutti quei paesi e poi tornò a impartire i Suoi insegnamenti nella terra natale, dove lo trattarono ignobilmente, lo condannarono e infine lo misero a morte.

Fatta eccezione per quanto è riportato in questi antichi manoscritti, non è mai stato divulgato nessun altro documento sugli anni sconosciuti della vita di Gesù. 
Fortunatamente, questi antichi documenti furono ritrovati e trascritti (nel monastero di Hemis in Tibet) da un viaggiatore russo, Nicholas Notovitch. [...]


COME IL SOLE, DA ORIENTE A OCCIDENTE

L'India è la madre della religione. [...]
Da tempi immemorabili, la religione è per l'India il campo privilegiato di interesse e dedizione.
Fu per questo che lo stesso Gesù si recò in India.
Il manoscritto di Notovitch narra: 
"Issa si allontanò in segreto dalla casa di Suo padre, lasciò Gerusalemme e si mise in viaggio con una compagnia di mercanti alla volta di Sindh (India), con l'obiettivo di perfezionarsi nella conoscenza della Parola di Dio e nello studio delle leggi dei grandi Buddha".

Con questo non si intende sostenere che Gesù si sia limitato a insegnare quanto aveva appreso dai mentori spirituali e dai maestri conosciuti in India e nei Paesi circostanti. [...]
Il soggiorno tra i pandit induisti, i monaci buddhisti e in particolar modo i grandi maestri dello yoga, dai quali Gesù fu iniziato alla scienza esoterica dell'Unione con Dio attraverso la meditazione, servì semplicemente a ridestare e a forgiare il Suo bagaglio di realizzazione divina, affinché si confacesse alla Sua particolare missione.
Dalle conoscenze acquisite e dalla saggezza scaturita nella Sua Anima grazie alla profonda meditazione, Egli seppe ricavare semplici parabole destinate alle folle, che esprimevano i principi ideali con cui governare la propria vita in accordo con la Volontà di Dio.
Ma al'intima cerchia dei Discepoli, che erano già pronti a riceverli, Gesù insegnò i misteri più profondi [...].

Gli insegnamenti di Gesù [...] manifestano l'universalità della coscienza cristica, che non conosce alcun confine di razza o di credo [...].
Come il Sole sorge a Oriente e si muove verso Occidente diffondendo i suoi raggi, così Cristo nacque in Oriente e venne in Occidente [...].
Non è affatto un caso che Gesù abbia scelto di essere un Cristo orientale e di nascere in Palestina. Questo Paese era il centro di collegamento tra l'Oriente e l'Europa. [...] Paese che, nella Sua grande saggezza, Egli considerava la via attraverso la quale il Suo Spirito e le Sue parole avrebbero potuto raggiungere l'Europa e il resto del Mondo.
Questo Cristo sublime, che irradia nell'Occidente la forza e il potere spirituale dell'Oriente, è un divino strumento di unione tra coloro che amano il Signore, in Oriente come in Occidente. [...]



SIAMO TUTTI FIGLI DI DIO

Il messaggio di Cristo non è stato interpretato correttamente dal Mondo.
Sono stati profanati anche i principi più elementari dei Suoi insegnamenti e i loro profondi significati esoterici sono stati dimenticati.
Questi principi sono stati crocifissi per mano dei dogmi, dei pregiudizi e di una ristretta capacità di comprensione.
In nome della presunta autorità di dottrine cristiane che in realtà erano solo creazioni umane, sono avvenuti genocidi e tanti esseri umani sono stati mandati al rogo con l'accusa di stregoneria o di eresia. [...]

Bisogna conoscere Gesù come un Cristo orientale [...], che manifestò una perfetta padronanza della scienza universale dell'Unione con Dio e poté quindi parlare e agire come un salvatore, con la voce e l'autorità di Dio.


Gesù è stato troppo occidentalizzato.

Gesù fu un orientale, per nascita, sangue e formazione. [...]
Gli insegnamenti di Gesù, alla luce di un'interpretazione esoterica, restano universali; tuttavia, sono saturi dell'essenza della cultura orientale, hanno le loro radici in valori e principi ispiratori orientali, che sono stati poi riadattati al mondo occidentale. [...]

I Salvatori del Mondo non vengono sulla Terra per fomentare ostili divisioni dottrinali; i Loro insegnamenti non dovrebbero essere strumentalizzati a questo scopo.
Del resto non è corretto chiamare il Nuovo Testamento la Bibbia 'cristiana', perché esso non è appannaggio esclusivo di alcuna confessione religiosa.
La Verità ha lo scopo di benedire e di elevare l'Umanità intera.


Come la coscienza cristica è universale,
così Gesù Cristo è patrimonio di tutti.

[...] Noi siamo tutti figli di Dio, dal principio della nostra esistenza fino all'eternità.
Sopra ogni altra cosa, dobbiamo sentirci orgogliosi di essere figli di Dio, fatti a Sua immagine.
Non è forse questo il messaggio di Cristo?


Gesù, il Cristo, è un modello sublime da seguire
sia per l'Oriente sia per l'Occidente.

L'impronta divina, che ci rende 'figli di Dio', è celata in ogni Anima. [...]
  • Gettate via ogni maschera!
  • Mostratevi apertamente come figli di Dio, non con vuote proclamazioni e preghiere imparate a memoria o con i fuochi d'artificio di sermoni intellettualistici [...], ma grazie alla vostra realizzazione!
  • Identificatevi [...] con la coscienza cristica.
  • Identificatevi con l'Amore universale e manifestatelo nel servizio verso tutti, sia materiale sia spirituale; allora saprete chi è stato Gesù Cristo e potrete dire, nella vostra Anima, che siamo tutti un'unica comunità, tutti figli di un unico Dio!

Cap. 2, pagg. da 28 a 39